Wally Byam e il tour dell’Africa

Se avete seguito questo blog con regolarità negli ultimi mesi, ormai avrete capito che Wally Byam è stato un rivoluzionario, un pensatore libero ed intraprendente che ha cambiato le regole del gioco nel suo settore e nel panorama traveling internazionale. 

Tra le tante avventure che lui, il Wally Byam Caravan Club e gli Airstream hanno vissuto, la più ambiziosa — persino più ambiziosa del tour del Sud America — è certamente la traversata del continente africano per tutta la sua lunghezza, come sempre rigorosamente a bordo di Airstream. 

Intrapresa nel mezzo del XX secolo, il viaggio da Cape Town al Cairo non solo testimonia la maestria tecnica dei rivoluzionari trailer Airstream, ma incarna anche lo spirito di esplorazione e il desiderio di connessione che ha spinto Byam a costruire il primo Airstream.

Un Airstream Ambassador: uno dei modelli più grandi realizzati da Wally Byam

Wally Byam: un avventuriero audace

Alla fine degli anni ’20 Wally Byam ha già dimostrato tutto il suo ingegno con la creazione e progettazione dei celeberrimi Airstream, caravan in alluminio rivettato. 

Il suo desiderio di avventura non si ferma sulla carta stampata o in officina: Wally viaggia, esplora, raggiunge obiettivi impensabili fino a quel momento e da vero innovatore sposta sempre l’orizzonte qualche miglio più in avanti senza fermarsi mai. 

Alla fine degli anni ’40, Wally Byam si imbarca per l’Europa con lo scopo di riprogettare i suoi caravan in alluminio, accompagnato da un fotografo e dalla determinazione di migliorare ancora di più i suoi già famosi Airstream: durante questo viaggio ridisegna la struttura dei telai, rielabora la disposizione degli interni e apporta decisive migliorie tecniche che obliterano la concorrenza.

PTBar

A metà anni ’50, Wally prova di essere un avventuriero intrepido oltre che un businessman dal singolare acume, portando i suoi Airstream in Sud America per un viaggio di più di un mese durante il quale tocca quasi tutti gli stati del continente.

Dopo aver effettuato con successo il tour del Sud America nel 1956, nel 1959 Byam decide di condurre una carovana di Airstream attraverso l’Africa, da Città del Capo al Cairo, con un progetto volto a dimostrare come i suoi airstream fossero in grado di affrontare la natura rigogliosa ed incontaminata di buona parte del continente africano.

Si tratta di un’avventura senza compromessi che richiede a Wally ed al suo team circa un anno di preparazione: dalla richiesta dei visti per tutti e 106 partecipanti alle vaccinazioni, dalla certificazione della documentazione di ognuno dei caravan all’organizzazione di cibo, risorse, acqua, combustibile, medicinali, il reclutamento del personale tecnico e medico, nonché il trasporto di 63 vintage trailer da un capo all’altro dell’oceano Atlantico.  

Airstream della nostra flotta alla scuola internazionale di cinema e televisione

La Carovana Airstream di Wally Byam

La carovana partita alla volta di Città del Capo è composta da 63 trailer, tra cui spiccano lo storico caravan dorato di Wally Byam e un nuovo modello, piccolo e veloce: l’Airstream Bambi che si guadagna il suo nome proprio durante questo viaggio. 

Questi veicoli offrivano già all’epoca un livello di comfort impareggiabile, con cucine completamente attrezzate, spazi abitativi confortevoli e bagni completi. 

La sfida, in questo senso, è stata tanto umana quanto tecnologica: da un lato, gli Airstream dovevano dimostrare di saper resistere ad un ambiente così difficile, dall’altro i membri della carovana erano stato coinvolti in un progetto gratificante quanto mentalmente e fisicamente provante.

Basti pensare, per avere la percezione delle difficoltà del viaggio, di come uno dei medici della carovana abbia dovuto eseguire un’operazione chirurgica senza nessun ospedale nelle vicinanze, o a come i due scout della carovana si siano trovati a dover scappare da un’orda di formiche legionarie malintenzionate nel mezzo della foresta Ituri della Repubblica Democratica del Congo.

Carovana di Airstream on the road (non quelli di Wally Byam, I nostri!) Alluminio rivettato, streada che si estende per chilometri, grinta e classe in un unico oggetto!

Un’odissea nel cuore dell’Africa

“Una carovana di Airstream attraversa l’Africa” è, a prescindere dagli eventuali incidenti di percorso, una frase che dipinge degli scenari mozzafiato: un bagliore argenteo sotto il sole, un ventaglio di perle disposto attorno alle piramidi come un collier di preziosi, un sinuoso serpente argenteo immerso in una fitta foresta inesplorata… Possiamo immaginare come il noto Airstream dorato di Wally Byam sia almeno una volta scomparso nella cortina color ocra delle tempeste di sabbia del deserto del Sahara, o come un falco pellegrino possa aver guardato un po’ perplesso lo strano fiume di alluminio scorrere lungo le strade impervie sotto di lui.

Wally Byam e i suoi caravanners alle prese con il disincagliare un airstream dal fango
Credits: Airstream

Viene facile immaginare come gli Airstream si mimetizzassero nel buio stellato dei cieli equatoriali, nero e argento su nero e argento, svelati probabilmente solo dai fuochi attorno a cui i partecipanti del viaggio si raccoglievano per i briefing serali e un po’ di compagnia prima di coricarsi.

L’avventura di Wally Byam attraverso l’Africa non è certo stata una passeggiata su strade asfaltate o un tranquillo giro turistico: si potrebbe descrivere come una vera e propria Odissea, una danza frenetica e bellissima per adattarsi a condizioni che avrebbero messo a dura prova anche il viaggiatore più coraggioso— ma, come dicono in America, the greater the effort, the sweeter the reward. (Più grande la fatica, più dolce la ricompensa.)

Airstream sotto una piramide
Credits: Airstream

Alla scoperta di nuove frontiere culturali

Oltre alle sfide logistiche, l’avventura di Byam diventa un’occasione incredibile per interagire con le popolazioni indigene e per lo scambio culturale. La carovana si ferma in vari villaggi lungo il percorso, permettendo ai Caravanners di immergersi nelle tradizioni locali e stabilire connessioni vere, dimostrando ancora una volta come le differenze possono creare unione e amicizia se trattate come scambio.

Proprio durante uno di questi scambi, Wally viene a conoscenza di una leggenda religiosa con protagonista un piccolo cervo venerato dai locali angolani, O’Mbambi, noto per la sua forza e sicurezza nell’incedere. 

Proprio in quest’occasione, ispirato dalla leggenda, Wally decide il nome del suo nuovo modello di Airstream: Airstream Bambi.

Le cascate di Livingstone
Cascate di Livingstone nella Repubblica Democratica del Congo

Impossibile è una parola che non esiste

L’avventura africana di Wally Byam termina al Cairo. Wally porta i suoi Airstream di fronte alle sfingi, sotto le piramidi, incontra dignitari di stato e tribù locali. Porta a casa con sé, oltre il ricordo dei bellissimi panorami e la consapevolezza di aver, ancora una volta, spinto il confine tra possibile ed impossibile un po’ più in là, una variegata gamma di oggetti, foto e filmati che hanno fatto la storia. 

Wally Beam scrive, in un telegramma inviato a Helen Byam Schwamborn dal Cairo, “Siccome l’impossibile richiede un po’ più di tempo siamo arrivati leggermente in ritardo, ma ora puoi dire al mondo che la carovana Wally Byam da Città del Capo al Cairo è storia.” 

L’eredità di Byam vive non solo nei veicoli Airstream che ancora oggi corrono sulle strade del mondo, ma anche nell’ispirazione ad intraprendere viaggi audaci e a cercare connessioni significative valicando e abbattendo le frontiere del mondo, per dimostrare che i limiti sono solo sfide che non si sono ancora vinte e i confini solo linee su un pezzo di carta.

Un’altra dimostrazione di questo grande spirito di avventura è proprio il viaggio in Sud America di qualche anno prima, un’altra barriera abbattuta da Wally e il Wally Byam Caravan Club, questa volta alla scoperta di Machu Picchu (e non solo!)

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