La natura è imprevedibile.
Meravigliosa e pericolosa al tempo stesso, sorprendente e affascinante.
Noi di Lost and Found Trailers lo sappiamo bene: ci siamo trovati in parecchie situazioni complesse nel corso degli anni, e quella di cui vi vogliamo parlare oggi è proprio una di queste, con protagonista la nostra Spartan Manor.
La partenza
La partenza è dal Lost Motel, come sempre. Lasciamo il piccolo pezzo di California che abbiamo ricostruito in Veneto — …fa un po’ più freddo qui rispetto all’originale, in questi mesi — per partire alla volta di Roma, con il motore fresco di pieno e la musica a tutto volume.
Quando il motore del Dodge si accende, il sole deve ancora sorgere, e in questo venerdì di maltempo non farà mai capolino da dietro le nuvole. No big deal, pensiamo. Non saranno certo un cielo cupo e un po’ di pioggia a fermarci.
Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima.
Sono gli Appennini a smentirci: una volta raggiunte le vicinanze di Roma, il tempo peggiora vistosamente. Dalla pioggia, nel giro di poco, si passa alla neve e poi ad un fenomeno atmosferico che non ci saremmo aspettati di incontrare: il gelicidio.
(Per gli appassionati di metereologia: il gelicidio è un tipo di precipitazione che nasce sotto forma di pioggia ad alta quota e si trasforma in ghiaccio appena tocca terra. Non proprio il massimo al volante.)
Inutile sottolineare come questo possa diventare pericoloso in autostrada, dove l’asfalto si trasforma in una lastra di ghiaccio, dove i mezzi — tutti, anche la nostra Spartan — sono costretti ad andare a passo d’uomo per non uscire dalla carreggiata e fare incidenti.
Spartan on the road
Dopo ore d’attesa, blocchi stradali e momenti tesi che hanno visto coinvolti alcuni camion e una salita (vi lasciamo immaginare cosa possa succedere ad un mezzo pesante che cerca di risalire una lastra di ghiaccio in pendenza), riusciamo finalmente ad uscire dall’autostrada. Per fortuna, nessun ferito.
È finita qui?
Nemmeno per sogno!
Nonostante ci venga garantita la viabilità, una volta raggiunta la base della montagna indicata per lo shooting, ci ritroviamo di fronte quella che sembra più una pista da sci che una strada. L’atmosfera è magica, tutto è bianco, fatta eccezione per qualche cespuglio e parte della foresta che corre lungo il ciglio del percorso.
Meraviglioso a vedersi, sì, un po’ meno bello se l’obiettivo è salire su per una strada coperta da due palmi di neve fresca con una Spartan Manor d’epoca da una tonnellata.
La notte
Alla fine siamo stati costretti a fermarci in loco per la notte, sperando in un mattino meno innevato per portare a termine l’opera.
Fortunatamente veniamo ospitati in un bungalow con tutti i comfort del caso e rifocillati con della cucina locale di qualità ottima (con tanto di sugo di cinghiale fatto in casa).
Passata la notte, il mattino sembra darci un po’ di tregua mentre la sensazione di essere sospesi tra sogno e realtà continua. Il bianco ci segue, assieme a qualche volpe che si nasconde nel sottobosco appena ci avviciniamo troppo o accendiamo il motore del Dodge.
Lo Shooting
Finalmente si arriva in location.
Siccome agli imprevisti non c’è mai fine, scopriamo che è necessario riuscire a terminare il servizio entro le 16:00 in quanto è prevista un’altra bufera di neve per quell’ora, e quindi via, di corsa, a piazzare la Spartan nella posizione prescelta e dare il via ai preparativi del caso.
Puntuale come un orologio, alle quattro la neve comincia a fioccare.
L’abilità di un driver sta anche nella sua capacità di giudizio in situazioni pericolose e i nostri sono sempre pronti a fare qualunque cosa per portare il mezzo a destinazione senza un graffio.
La scelta migliore per riuscire a tornare sulla strada principale si rivela essere la retromarcia, che tra neve e ghiaccio richiede molto tempo.
Il rientro al Lost Motel
Dopo quasi due ore tra manovre e percorso in sterrata, eccoci di nuovo in autostrada, dove dalla neve si passa alla pioggia. Il maltempo ci segue e siamo costretti ad uscire al casello più vicino.
Dulcis in fundo, buchiamo una gomma della Spartan: grazie al pronto intervento del carroattrezzi siamo riusciti comunque a sostituirla e tornare a casa, dopo più di 24 ore sotto la neve e un’epopea che meriterebbe di diventare un film.
La natura è questa, alla fine. Imprevedibile.
Si fanno calcoli, si ragiona su punti di arrivo e di partenza, tappe e soste, si pianifica ogni step del viaggio, poi bisogna fare i conti con la realtà, che è cosa ben diversa dalle previsioni che si possono fare in ufficio.
L’importante è essere resilienti e pronti a tutto. Anche questo è il bello dell’on the road.
Alla prossima!