Cosa significa Street Food?

“Street Food” significa “cibo da strada” e consiste nella vendita al pubblico di alimenti e bevande da un furgone, trailer o camion adibito a cucina (o eventualmente da un chiosco a lato della strada). A differenza di quanto lasciano intendere i luoghi comuni, il cibo che viene venduto, oltre ad essere qualitativamente apprezzabile, spesso affonda le sue radici in una tradizione storica di antiche origini. 

Non a caso nelle fiere di carattere culinario si riuniscono spesso street fooder provenienti da diverse parti del mondo per offrire agli avventori pietanze legate alla loro tradizione.

Contrariamente a quanto si possa pensare, dunque, l’origine dello Street Food è millenaria e ha molto più a che fare con l’antica Roma e le civiltà limitrofe di quanto ci aspetteremmo.

Ma partiamo dall’inizio.

Immagine in prospettiva di un Airstream, sul cui lato è scritto in rosso Street Food Festival
Uno dei nostri mezzi Food & Catering al Caorle Street Food Festival

Chi ha inventato lo Street Food?

Quando nasce lo Street Food? E dove nasce?

In quanto concetto, lo Street Food nasce in diverse parti del mondo e periodi della storia. Non è possibile trovare un momento univoco per la comparsa dello Street Food, ma cronache storiche indicano la presenza di venditori di Street Food nell’Antica Grecia, in Egitto, a Roma e in Cina

La costante comune sembra essere che il cibo da strada venisse maggiormente apprezzato dalle classi meno abbienti, nonostante anche il ceto alto mandasse il personale di servizio ad acquistarlo per poi consumarlo in casa. 

Termopolio di Asellina a Pompeii
Termopolio di Asellina — Pompei

Lo Street Food in epoca antica

Street Food Romano: il Termopolio

Teofrasto (un filosofo greco risalente al secondo secolo A.C.) riporta come nel Porto di Alessandria, in antico Egitto, venisse venduto a marinai e mercanti di passaggio pesce fritto sul momento e consumato per strada. Questa pratica venne poi ripresa dagli stessi Greci, che la passarono successivamente ai Romani.

L’espansione di questa tradizione nell’Antica Roma è testimoniata dai resti dei “termopoli” rinvenuti presso le rovine, tra le tante, di Ercolano e di Pompei. Il “Termopolio” (nome composto dalle parole thermòs, “caldo”, e pōlèō, “vendo”) era un locale di piccole dimensioni dove venivano vendute bevande calde e spesso anche cibo, da consumare sul momento e per strada. 

Street Food nelle Americhe

In America del sud, I mercati Aztechi pullulavano di venditori ambulanti che offrivano un’ampia varietà di cibi, tra cui Atole e Tamales da consumare per strada. 

L’Atole è una bevanda tradizionale ancora oggi consumata, composta da Masa (farina di mais), acqua, Pamela (zucchero di canna grezzo), cannella, vaniglia, e potenzialmente cioccolato o frutta. Le Tamales sono invece una schiacciata di farina di mais cotta al vapore e riempita con carne, verdura o formaggio a seconda del gusto e della ricetta, comune in tutto il sud e il Centro America.

Street food in Asia

In Cina, la vendita di cibo da consumare on the go ha una tradizione millenaria ed è diventata parte integrante della cultura cinese sin dai tempi della dinastia Tang. 

Uno dei piatti tipici più comuni in Cina è il Ramen, che venne successivamente importato in Giappone da immigrati cinesi e dove divenne presto uno dei piatti favoriti di lavoratori e studenti. 

Il Ramen consiste in spaghetti di grano serviti in brodo caldo; comunemente, al piatto di base vengono aggiunte salsa di soia e miso, maiale, alga Nori, bambù e scalogno. 

Piatto di Ramen
Rāmen tradizionale

Evoluzione dello Street Food

In Gran Bretagna lo Street Food si concretizza sotto forma di involucri di pasta salata riempiti di carne e verdure, le cui prime tracce risalgono all’undicesimo secolo. Sempre in Gran Bretagna prende il via anche la lunga tradizione del “fish and chips”, ovvero pesce e patatine fritte vendute per strada avvolte in un foglio di giornale (e sì, deriva proprio dalla tradizione alessandrina sopracitata di vendere pesce in cartoccio ai marinai!)

Richard Johnson (autore del libro Street Food Revolution) spiega come per un certo periodo “mangiare per strada” fosse perfettamente accettabile in Gran Bretagna indipendentemente dal ceto, e come poi, per motivi esclusivamente sociali, sia avvenuta un’inversione di rotta durata quasi un secolo.

Ci sono voluti i festival musicali e i mercati agricoli contadini per riportare in auge lo il cibo da strada in Gran Bretagna, che ad oggi gode di un’altissima popolarità ed è protagonista della vita sociale di un’ampia gamma di generazioni.

Airstream decorato con luci, dal quale si vede un ragazzo che serve da bere
Uno dei nostri mezzi catering ad un evento

Lo Street Food oggi

Anche come conseguenza al fenomeno della globalizzazione, lo Street Food ha iniziato a rappresentare l’ultima frontiera dell’identità di un territorio. Nel tempo lo street food si è arricchito di significati, arrivando a diventare emblema della tradizione e mantenendo vivo uno degli aspetti più importanti della cultura popolare: l’alimentazione. 

Non solo tradizione: lo Street Food oggi sta assumendo forme diverse, proponendosi come mezzo di rinnovamento per riscoprire tradizioni culinarie regionali in chiave gourmet.

Una rivoluzione, questa, che sorprendentemente arriva proprio dalla terra madre del junk food, gli Stati Uniti, dove i food truck sono diventati contesti dove acquistare prodotti elaborati e dalla composizione ricercata.

Al mantenimento del bagaglio culturale si unisce dunque la capacità di sapersi reinventare e trovare soluzioni innovative per portare avanti la tradizione: i nostri vintage trailer seguono proprio questa tendenza ad unire antico e moderno in una chiave originale pressoché inedita sul territorio italiano.

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