Come possiamo descrivervi l’emozione di entrare in un vintage trailer per la prima volta?
I vintage trailer sono mezzi d’epoca ricchi non solo di Storia con la s maiuscola ma anche di storie, di ricordi e di vissuti. Basti pensare alle variegate vicende che hanno visto il coinvolgimento delle maggiori case produttrici di trailer a rimorchio, dalla scienza al mondo dello spettacolo, passando per intrattenimento e politica, per capire quanta diversità si possa trovare nell’universo dei caravan d’epoca.
Un caravan può essere sia un’occasione di vacanza che una casa vera e propria per una vasta gamma di persone e gruppi. Nonostante non ovunque negli US sia possibile vivere stabilmente in un “RV” (recreational vehicles, veicoli ricreativi, anche chiamati motorhome, caravan o trailer), alcuni Stati membri hanno varato legislazioni che consentono di fare di un trailer a rimorchio la propria casa.
Non è difficile immaginare come un mezzo con alle spalle almeno vent’anni di vita raggiunga il Lost Motel pieno di storie da raccontare e ricco di sorprese inaspettate. Alcuni no, arrivano da noi già vuoti o semivuoti (notevole il trailer con solo la scocca esterna e i pannelli interni dipinti di nero… Ancora ci stiamo chiedendo come mai) mentre altri contengono una sovrapposizione di vite che farebbe venir voglia a chiunque di tentare deduzioni in merito.
Vecchie foto, diari consunti, libri, giornali, dischi, quadri… Persino una macchina da scrivere, una volta. Quasi sempre troviamo oggetti che parlano della vita quotidiana di chi vi ha abitato dentro, oggetti che raccontano molto più di qualunque parola si possa scrivere in merito. Esplorare il piccolo mondo contenuto da un vintage trailer sa di nostalgia in modo difficile da spiegare se non si ha vissuto l’esperienza in prima persona ma faremo del nostro meglio per raccontarvi la magia di quei primi momenti.
Un primo incontro al tramonto
Partiamo da una premessa: a causa della lunghezza del viaggio e dell’itinerario in sé, è abbastanza comune che i mezzi arrivino al Lost Motel di sera o la notte. Già questo contribuisce a creare un’atmosfera surreale, sospesa fra sogno e realtà, attorno all’arrivo.
Un secondo dato importante è che lo scarico e posizionamento di un vintage trailer richiedono il coinvolgimento di un gruppo di persone, dai tecnici ai driver, fino ad arrivare a fotografi e social media manager per immortalare il momento.
Quello che si va a creare è un ambiente vivo e scoppiettante, informale, accentuato dai lunghi tempi che intercorrono tra i vari step di scarico e la risoluzione di eventuali imprevisti (…Ci sono sempre imprevisti). Tra un momento e l’altro si chiacchiera, si fa un recap della situazione, un primo assestamento delle condizioni del mezzo post viaggio in nave, si specula sui dettagli che si riescono a intravedere, si scherza… É un contesto conviviale, coinvolgente, unico.
Quando il vintage trailer viene posizionato a terra nel parcheggio del Motel siamo tutti lì, curiosi e quasi agitati: non si sa mai cosa possa capitare e la notte ci avvolge e incoraggia ad addentrarci nel piccolo mondo all’interno del caravan che abbiamo di fronte.
Il trailer viene finalmente appoggiato a terra nel park del Lost Motel.
Chiavistelli e serrature aperte, la trepidazione sale.
Maniglia giù e abbiamo il cuore in gola.
Eccoci. Ci siamo. La porta è aperta.
Stiamo per scoprire un pezzo di storia umana che forse nessuno ha visto da tempo: alcuni dei trailer che acquistiamo per la ristrutturazione sono inabitati da decenni.
Non che ci interessi, sia chiaro. A differenza di un privato che acquista il mezzo per ristrutturarlo e viverci o viaggiarci, per noi lo stato interno è di rilevanza relativa. Impianti, tubi e isolamento termico vengono sostituiti a prescindere dalla situazione in cui arriva (a meno che non si tratti di un mezzo in condizioni semi-perfette come la nostra Spartan Manor, che abbiamo cercato di preservare il più possibile per via del suo valore storico).
La prima cosa che colpisce, una volta dentro, sono sicuramente gli odori e la polvere: legno vecchio, sentore di chiuso e aria stantia, anche un po’ di muffa se è il caso. Fa tutto parte del mestiere e ormai ci siamo abituati ma nei casi più estremi qualche commento salta fuori.
La luce che filtra è ancora quella esterna dei lampioni, gli interni sono in penombra: si accende la torcia e in un attimo si ha la sensazione di trovarsi all’interno di uno di quei documentari che si vedono in televisione, e quasi passa per la testa la possibilità di credere ai fantasmi.
La polvere scintilla lungo il raggio della torcia danzando nell’aria semi-immobile, i bordi dei mobili emergono dall’ombra quando la luce vi si posa sopra, creando un gioco di contrasti che non offre mai una percezione totale dell’ambiente che si ha attorno.
Qualche volta si possono incontrare alcuni piccoli residenti del regno animale dentro i trailer. Un ragno, un topolino, persino un nido di uccelli una volta (chiaramente, disabitato).
Quando l’arrivo avviene di notte, viene fatta solo una prima valutazione per capire la situazione generale del mezzo, poi ci si saluta e si torna per un sopralluogo vero e proprio il giorno dopo, alla luce del sole.
Vintage Trailer, il giorno dopo
Il sopralluogo di un vintage trailer fa sentire un po’ archeologi, un po’ esploratori.
Si tratta di un’esperienza forse più vicina a quella di acquistare un vecchio immobile e scoprire cosa nasconde nelle sue stanze che l’ispezione di un veicolo d’epoca. A differenza di una casa, però, lo spazio all’interno di un vintage trailer è ridotto: ogni angolo acquisisce le sue particolarità, ha i suoi piccoli tratti distintivi, dai dettagli delle porte ai set da cucina.
Un occhio attento è in grado di ricostruire una storia a partire da quei dettagli.
Una pagina di un giornale sportivo, un piumino per levare la polvere, una lampada con una targa, della carta da parati; non sono oggetti speciali in sé ma raccontano di una vita, di gusti, di interessi e scelte, e se ci si concentra abbastanza riusciamo ancora a vedere le persone che li utilizzavano.
Magari una madre o un padre con dei bambini durante un viaggio fuori porta di qualche giorno? Amici? Amanti? Una persona sola che ha scelto di vivere on the road? Il limite è l’immaginazione.
Non sapremo mai quante vite abbiano viaggiato su queste ruote, ma non abbiamo dubbi sul fatto che si tratti di un mezzo che ha girato molto e con ancora tanto da dare.
Sarà nostro compito rimetterlo in sesto, tirarlo a lucido, renderlo di nuovo fruibile al pubblico e convertirlo all’attività che meglio gli si addice, per non perdere un granello di Storia e dare la possibilità a tutti di vivere nuove storie con lui.